La boutique del mistero by Dino Buzzati

La boutique del mistero by Dino Buzzati

autore:Dino Buzzati [Buzzati, Dino]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-06-15T08:51:17+00:00


XX

Paralizzato il cane, il paese credette di poter respirare ma fu breve illusione.

Dal ciglio del muretto gli occhi della bestia dominavano gran parte dell'abitato. Almeno una buona metà di Tis si trovava sotto il suo controllo. E

chi poteva sapere quanto fossero acuti i suoi sguardi? Anche nelle case periferiche sottratte alla vigilanza di Galeone, arrivava del resto la sua voce.

E poi come adesso riprendere le abitudini di un tempo? Equivaleva ad ammettere che si era cambiata vita a motivo del cane, a confessare sconciamente il segreto superstizioso custodito con tanta cura per anni. Lo stesso Defendente, il cui forno era escluso dalla visuale della bestia, non riprese le sue famose bestemmie né ritentava le operazioni di recupero dalla finestrella della cantina.

Galeone ora mangiava anche più di prima e, non facendo più moto, ingrassava come un porco. Chissà quanto sarebbe campato ancora. Coi primi freddi però rinacque la speranza che crepasse. Benché riparato dalla tela cerata, il cane era esposto ai venti e un cimurro poteva sempre prenderselo.

Ma anche stavolta il maligno Lucioni rovinò ogni illusione. Una sera, in trattoria, raccontando una storia di caccia, disse che molti anni prima, per aver passato una notte sotto la neve, il suo bracco era diventato idrofobo; e aveva dovuto ucciderlo con una schioppettata; gli piangeva ancora il cuore al ricordo.

«E quel cagnaccio» era sempre il cavalier Bernardis a toccare gli argomenti sgraditi «quel brutto cagnaccio con la paralisi, sul muretto del Duomo, che certi imbecilli continuano a rifornire, dico, non ci sarà mica il pericolo con questo cagnaccio?»

«Ma che diventi pur rabbioso!» fece Defendente. «Tanto, non è più capace di muoversi!»

«E chi te lo dice?» ribatté il Lucioni. «L'idrofobia moltiplica le forze. Non mi meraviglierei se cominciasse a saltare come un capriolo!»

Il Bernardis restò interdetto: «Be', e allora?»

«Ah, io per me, io me ne frego. Io me lo porto sempre dietro un amico sicuro» e il Lucioni trasse di tasca una pesante rivoltella.

«Tu! tu!» fece il Bernardis. «Tu che non hai figli! Se tu avessi tre bambini come me, non te ne fregheresti, sta' sicuro.»

«Io ve l'ho detto. Pensateci voi adesso!» Il capomastro lucidava sulla manica la canna della pistola.



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